Missione e obiettivi
La nostra missione
L’Ematologia rappresenta uno degli ambiti medici nei quali l’eccellenza dei risultati, impensabile solo fino a pochi anni fa, è strettamente legata alla corretta e tempestiva applicazione di complessi e costosi percorsi diagnostici e terapeutici. Essi si basano su procedure innovative che richiedono un’approfondita conoscenza dei meccanismi fisiopatologici di tipo biologico-molecolare dai quali discendono razionali ed efficaci approcci alle singole patologie e ai singoli pazienti. Ne deriva la necessità di valorizzare e ottimizzare le conoscenze e le risorse, individuali, sociali, tecnico professionali e gestionali che caratterizzano l’ambito professionale specifico, mettendo in rete tutte le realtà e strutture che a vario titolo gestiscono i bisogni dei pazienti con malattie ematologiche.
La Rete Ematologica Veneta (REV) ha il compito di coordinare e ottimizzare il modello assistenziale per i pazienti adulti con malattie del sangue (sono circa circa 160.000 nella Regione Veneto), per garantire a ciascun paziente tempestività e appropriatezza diagnostica e terapeutica, indispensabili per ottenere i migliori risultati clinici e attuare un corretto impiego delle risorse.
L’istituzione della Rete Ematologica Veneta (REV) nasce dalla consapevolezza che, tra gli ambiti specialistici in cui si articola oggi l’organizzazione assistenziale sul territorio nazionale, l’Ematologia rappresenta uno dei settori nei quali l’eccellenza dei risultati, impensabile solo fino a pochi anni fa, è strettamente legata alla corretta e tempestiva applicazione di complessi e costosi percorsi diagnostici e terapeutici. Essi si basano su procedure innovative che richiedono approfondita conoscenza dei meccanismi fisiopatologici di tipo biologico-molecolare dai quali discendono razionali ed efficaci approcci alle singole patologie e ai singoli pazienti. Tale complessità rende indispensabile un modello organizzativo efficiente, condiviso a livello nazionale e declinato poi a livello regionale nell’ambito di una rete. Come è emerso dall’esperienza delle due Reti ematologiche Regionali già attive (in Lombardia, REL e in Puglia, REP), una Rete Ematologica consente di valorizzare e ottimizzare il patrimonio delle conoscenze e di risorse, individuali e sociali, tecnico professionali e gestionali specifiche dell’ambito professionale clinico ematologico e di sviluppare un modello assistenziale che mette in rete le UOC di Ematologia con le strutture ospedaliere periferiche che curano patologie ematologiche. Sono così garantiti a tutti i pazienti percorsi diagnostici e terapeutici omogenei e di provata efficacia sulla base di sempre aggiornate evidenze scientifiche attraverso l’integrazione di competenze, la condivisione di conoscenze e l’ottimale utilizzo delle risorse, evitando rischi e sprechi conseguenti alla frammentazione, ripetizione, inefficacia dell'offerta di servizi e prestazioni. L’efficienza complessiva che ne deriverà nella Regione Veneto riguarda circa 160.000 persone affette da malattie ematologiche, sia tumorali che non tumorali e, in particolare, i 2.500 pazienti ai quali ogni anno viene diagnosticata per la prima volta una neoplasia ematologica (leucemie acute e croniche, linfomi, mieloma, mielodisplasie, ecc.).
La Rete Ematologica Veneta (REV) ha il compito di coordinare e ottimizzare il modello assistenziale per i pazienti adulti con malattie del sangue (sono circa circa 160.000 nella Regione Veneto), per garantire a ciascun paziente tempestività e appropriatezza diagnostica e terapeutica, indispensabili per ottenere i migliori risultati clinici e attuare un corretto impiego delle risorse.
L’istituzione della Rete Ematologica Veneta (REV) nasce dalla consapevolezza che, tra gli ambiti specialistici in cui si articola oggi l’organizzazione assistenziale sul territorio nazionale, l’Ematologia rappresenta uno dei settori nei quali l’eccellenza dei risultati, impensabile solo fino a pochi anni fa, è strettamente legata alla corretta e tempestiva applicazione di complessi e costosi percorsi diagnostici e terapeutici. Essi si basano su procedure innovative che richiedono approfondita conoscenza dei meccanismi fisiopatologici di tipo biologico-molecolare dai quali discendono razionali ed efficaci approcci alle singole patologie e ai singoli pazienti. Tale complessità rende indispensabile un modello organizzativo efficiente, condiviso a livello nazionale e declinato poi a livello regionale nell’ambito di una rete. Come è emerso dall’esperienza delle due Reti ematologiche Regionali già attive (in Lombardia, REL e in Puglia, REP), una Rete Ematologica consente di valorizzare e ottimizzare il patrimonio delle conoscenze e di risorse, individuali e sociali, tecnico professionali e gestionali specifiche dell’ambito professionale clinico ematologico e di sviluppare un modello assistenziale che mette in rete le UOC di Ematologia con le strutture ospedaliere periferiche che curano patologie ematologiche. Sono così garantiti a tutti i pazienti percorsi diagnostici e terapeutici omogenei e di provata efficacia sulla base di sempre aggiornate evidenze scientifiche attraverso l’integrazione di competenze, la condivisione di conoscenze e l’ottimale utilizzo delle risorse, evitando rischi e sprechi conseguenti alla frammentazione, ripetizione, inefficacia dell'offerta di servizi e prestazioni. L’efficienza complessiva che ne deriverà nella Regione Veneto riguarda circa 160.000 persone affette da malattie ematologiche, sia tumorali che non tumorali e, in particolare, i 2.500 pazienti ai quali ogni anno viene diagnosticata per la prima volta una neoplasia ematologica (leucemie acute e croniche, linfomi, mieloma, mielodisplasie, ecc.).
I nostri obiettivi
Da queste premesse discende la Mission della REV che si articola nei seguenti obiettivi:
- garantire al paziente ematologico, in tutte le fasi di malattia (dalla fase acuta, alla cronicità, alla terminalità), il miglior trattamento disponibile attraverso un percorso di cura multidisciplinare e multiprofessionale di continuità di cura ospedale-territorio, in tutto il territorio regionale
- armonizzare i percorsi di cura nei diversi centri del territorio regionale, secondo criteri di appropriatezza, efficacia ed efficienza
- organizzare Gruppi Ematologici Multidisciplinari per patologia al fine di garantire la massima integrazione di competenze per la stesura e l’applicazione dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA)
- definire e condividere PDTA per le diverse patologie ematologiche e attivare sistemi di verifica e indicatori per il monitoraggio dell'appropriatezza di percorsi di cura e del trattamento ematologico, orientati alla qualità e alla sicurezza del paziente
- mantenere elevati livelli di ricerca e innovazione, sensibilità e attenzione alle nuove procedure diagnostiche e alle nuove possibilità terapeutiche, nel rispetto delle regole etiche della ricerca clinica, favorendo e stimolando la partecipazione a programmi di ricerca e sperimentazioni cliniche
- identificare le esigenze formative e l’aggiornamento nell’ambito della REV, in quanto strumenti ideali a garantire la condivisione delle prestazioni terapeutiche più efficaci e innovative per i pazienti
- monitorare il soddisfacimento del fabbisogno formativo a livello regionale per tutti i soggetti della rete, oltre che al territorio e ad altri soggetti interessati (associazioni di pazienti, volontariato)
- facilitare alleanze e sinergie tra il mondo del volontariato e delle associazioni, con soggetti pubblici e privati, professionisti sanitari ed Enti regolatori
- strutturare un sistema di raccolta centralizzata di informazioni per la costituzione e/o l’implementazione di un efficiente registro regionale epidemiologico delle malattie ematologiche
- realizzare un sistema informatico comune per la condivisione di strumenti e informazioni del malato ematologico sia nel percorso ospedaliero che territoriali
- identificare i centri di eccellenza regionali per specifiche patologie ematologiche tenendo conto dei volumi minimi di attività a garanzia della sicurezza dei pazienti
- supportare l'aggiornamento della dotazione tecnologica e la messa in rete delle procedure diagnostiche più complesse e costose (per esempio certe indagini citogenetiche e molecolari)
- garantire, la immediata disponibilità nel territorio regionale, anche se non in ciascuna sede, di farmaci e di presidi terapeutici salvavita per certe malattie rare anche se di alto costo e limitato utilizzo
- promuovere, coordinare e monitorare le attività di ricerca in ematologia, con particolare riguardo agli studi epidemiologici, di appropriatezza e di efficacia basati sui dati dei registri di patologia, progetti di ricerca in ambito diagnostico e terapeutico, studi post-marketing, studi di “real life”, di “outcome research”, di “effectiveness”.